Sul destino della Strada Parco è calata
la falce delle decisioni di pertinenza delle amministrazioni, contrastate da
associazioni di cittadini che sostengono che il “Filò” è una soluzione
pasticciata sotto molteplici fronti. Questo è un terreno fertile per alimentare
i “turbamenti”, l’irrazionalità dei cittadini e la polarizzazione su opposte
opinioni che, se usate “ad arte”, spostano il consenso dei favorevoli e dei
contrari su elementi che non riguardano le effettive caratteristiche , utilità
e disutilità della soluzione “Filò”. Il ricorso alla magistratura si esprimerà
su cavilli legali che daranno la ragione a qualcuno, ma non serviranno per fare
giustizia in questa diatriba dai contorni tragi-comici.
La filosofia che ci viene trasmessa è che il Filò sarà anche lungo,
largo, dotato di una tecnologia superata e usurpatore di spazi sicuri per i
cittadini ma, dato che fa bene (nel tempo, capiremo a chi) vuole correre tutto
solo , vuole una corsia delimitata e riservata, anche quando la corsia è vuota.
Quando passerà il “Filò” tutta
l’attuale fauna di cittadini beati, dovrà tornare nel proprio“recinto” . Il
mercato è già stato sfrattato, con disappunto di migliaia di utenti e
commercianti ambulanti. I pedoni, i ciclisti, i pattinatori, gli anziani, le
mamme e i bambini , nonché le
“Carrozzine determinate” (che rivendicano – a ragione - spazi di civiltà)
andranno a condividere gli spazi del percorso ciclo-pedonale a loro riservato
(bisogna percorrerlo per capire cosa significhi in certi punti, in certe ore
della giornata ed in certi giorni).
Prefiguro il momento in cui il Filò –
se sopravviverà ai ricorsi - verrà smantellato per “fallimento”e, sono convinto
che, dando tempo al tempo, amministratori illuminati ci faranno passare i mezzi
di trasporto ecologico che può contenere ( comprese migliaia di biciclette) per
integrarli con gli usi e costumi moderni e con un sistema di trasporto pubblico
che incida significativamente sull’uso sostituibile dell’automobile e, con
questo, sulla salute dei cittadini e sulla vivibilità dell’intera area
metropolitana, aspetto alla quale sono molto sensibili anche i turisti.
La Strada Parco è un’ esemplare della
crisi sociale e politica che viviamo. È un pericolo che va mitigato evitando il
naufragio di un’occasione unica per rimodulare il trasporto pubblico; è il
pericolo di produrre giustificazioni non comprensibili e non dimostrabili alla
scelta di una soluzione tecnologica soggetta a gravi rischi di fallimento e che
non è l’unica possibile come vogliono farci credere; è il pericolo di affermare
la contrapposizione di parti non cooperanti come strumento politico; è il
pericolo di distanziare ulteriormente la politica da una visione sistemica dei
problemi economici e sociali; ma è anche un’opportunità .
L’opportunità è quella di fare la cosa
giusta ora, a costo di cambiare idea perchè è noto che solo i cretini non cambiano idea; è quella di ascoltare i dati forniti dai decisori e dagli oppositori ,
senza avere la sensazione di ricevere propaganda o ordini perentori o ventate
di estremismo oltranzista, ma elementi misurabili di una scelta ragionata sui
conti economici, sui bilanci, sulla tutela della salute e delle minoranze, sulla qualità della vita.
L’opportunità passa attraverso la
riduzione della conflittualità tra parti che riconoscono e rispettano la
reciproca autonomia di giudizio e che si assoggettano all’evidenza del bene
comune; è quella di dichiarare in modo trasparente come incidano le scelte
fatte sulla vita dei cittadini coinvolti; è quella di stimolare gli stili di
vita salutari e non opporsi alla loro evoluzione.
Se le opportunità si avverassero vinceremmo tutti; diversamente, avremo dato una picconata per approfondire la fossa in cui sta precipitando il
nostro Paese.
Valerio Di Vincenzo
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