Roma
21-04-2013
Mi
appresto ad arrivare nella capitale la mattina del 21 aprile 2013, il
giorno dopo la scoperta del velo di maya del Pd e la conseguente
inevitabile nascita del “governissimo” del Presidente voluto
da tutti i partiti a vocazione maggioritaria (?). Ma io vado
avanti per la mia strada e questa mi porta alla scoperta della
parte buona del nostro Paese, tra giovani volenterosi e aperti
al cambiamento.
Sono
a Roma in piazza Madonna dei Monti e da
spettatore osservo lo straordinario lavoro dell’associazione
“Ciclonauti”
di Roma.
Gli
attivisti dell’associazione gestiscono una ciclofficina
in via
Baccina, 37 nel
quartiere rionale Monti. È un gruppo nutrito di ragazzi e
ragazze, allegri e ben disposti. Sin dalla mattina della
domenica si sono riuniti in piazza con un gazebo, gadget, attrezzi da
ciclo officina e tanto buon umore. Si lavora all’evento che
propongono due volte l’anno ad aprile e settembre: un’asta
di biciclette!
Un’iniziativa
frutto di un importante sforzo dei ragazzi dell'associazione, i quali
in collaborazione con l’Ama di Roma gestiscono per due volte
l'anno questa meravigliosa asta di bicicletta aperta a tutti.
Specifichiamo che l'Ama permette soltanto ai volontari di presiedere le zone
di raccolta della società romana e nel caso ci fossero bici,
consentono il riciclo della bici in esubero all'associazione stessa.
Così i volontari
organizzano corsi di meccanica e restaurazione dei mezzi a due ruote e
i partecipanti al corso stesso si fanno promotori della loro creazione e
gestiscono l’asta con l’aiuto dei più avvezzi volontari
ciclonauti. Le
bici sono semplici,
vecchie mountain bike adattate a city bike, o semplicemente
restaurate, olandesine a bacchetta, bici a due piani,
creative, colorare, autunnali, insomma una vasta gamma di mezzi
a due ruote a disposizione dei partecipanti all’asta (festa).
È
stato un pomeriggio fantastico! Un evento come non vedevo da
tempo, semplice ma giocoso, umile ma ricco di umanità. I
prezzi dell’asta sono sempre stati tenuti a bada per evitare
un gioco al rialzo troppo oneroso.
Così inevitabilmente i più desiderosi della bici in palio si
sono dovuti sottoporre ad ogni genere di fantasia
degli organizzatori, e vi assicuro che ne hanno avuta tanta! Ma
la risposta del pubblico è stata fantastica! Tutte
le bici sono state vendute,
tra una gara di canto, di ballo, una corsa al chinotto, ruba
bandiera e chi più ne ha più ne metta. Tutti si sono sentiti parte
della festa, persino io che dovendo tornare a Pescara non potevo
rischiare di caricarmi una bici sull’autobus. Insomma una
festa meritevole in cui oltre al divertimento, si promuove e
sponsorizza l'uso quotidiano della bicicletta come mezzo trasporto, la cosidetta: mobilità
nuova. Una necessità che sta davvero contagiando tanti attivisti e volontari in tutto il Paese.
Questa
esperienza mi porta a rilevare per l’ennesima volta quanto
sia prezioso uscire dai confini della propria città e scoprire
quello che succede in altri posti. Il web è prezioso e ci aiuta
ad andare fuori senza superare la soglia di casa, ma l’esperienza
reale è un’altra storia, troppo più bella per essere superata
dalla realtà virtuale. Da questa domenica porto con me i
ricordi e le immagini di questa esperienza e ne farò tesoro.
Specialmente con i miei amici ciclo “rivoluzionari”, con cui
abbiamo da poco messo in piedi un primo timido tentativo
di ciclo
mercatino dell’usato e del riciclo a Pescara che
è andato molto bene. E ora lavorerò, sulla base di questa
esperienza, a qualcosa di simile e la proporrò alla prima
occasione, appena riusciremo ad aprire la nostra prima ciclo
officina cittadina, vi aggiorneremo!
Peter
Ranalli
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